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SIMBOLI NUAL

 

IL PROGETTO “LE PIETRE DI NUAL” E’ NATA ATTRAVERSO LA RICERCA DEIVARI SIMBOLI ENERGETICI DI DIVERSE CULTURE DEL MONDO, FINO AD ARRIVARE AD UNA SELEZIONE ENERGETICO VIBRAZIONALE, SELEZIONANDO SETTE SIMBOLI CHE RAPPRESENTANO UNA SIMBOLOGIA TESTATA PER ATTIVARE L’EQUILIBRIO DI CORPO E MENTE. PASSANDO CON PARTICOLARE ATTENZIONE ALLA  COSTRUZIONE DELLE PIETRE DI NUAL RICREANDO MANUALMENTE LE FORME DELLE PIETRE SCELTE ATTRAVERSO LA RICERCA DEI VARI POPOLI, AD OGNIUNA  ABBIAMO DESTINATO IL SUO SIMBOLO, TUTTI I SIMBOLI VENGONO INCISI NELLA PIETRA COSI DA DARE UNA FORZA SIMBOLICA PIU’ POTENTE, PER  RIATTIVARE LE ENERGIE .UNA DELLE PARTICOLARITA’ DELLA PIETRA DI NUAL E’ UNA INSENATURA NEL RETRO  TALE DA CONTENERE CRISTALLI ,SALE O ESSENZE. LE PIETRE NEL TRATTAMENTO NUAL VENGONO SCALDATE, POI SI POSANO SUL CORPO GIRATE DAL LATO DEL SIMBOLO, MENTRE NEL LATO CON L’INSENATURA METTEREMO IL PRODOTTO GIUSTO CHE  SERVIRA’ DA CARICO, SCARICO ENERGETICO O RILASSANTE , LA METODOLOGIA SULLA SCELTA DELLE POSIZIONI E DEGLI ELEMENTI DI RIEMPIMENTO DELLE INSENATURE LO SI ATTIVA CON IL SUPPORTO DELLA RADIESTESIA LE PIETRE DI NUAL SONO STATE IDEATE PER RICREARE UN EQUILIBRIO ENERGETICO MENTE CORPO, IL LORO COLORE NEUTRO E’ STATO SCELTO PER NON ALTERARE IL TRATTAMENTO INTERFERENDO SUL’ENERGIA DEI COLORI.

I SIMBOLI DELLE PIETRE DI NUAL SONO IL FRUTTO DI  UNA RICERCA SULLE LINEE DI  NAZCA IN PERU’ E LE  PIETRE DELLA MEDICINA DEGLI INDIANI D’ AMERICA.

 

Nazca è una località del Perù che ha dato il nome alla omonima civiltà tra il III e il X secolo. Si tratta di una superficie di 520 km quadrati, sulle Ande, dove sono state tracciate,

in epoche remote, centinaia di linee perfettamente allineate a formare enormi disegni geometrici raffiguranti figure soprattutto di animali. Tali immagini, chiamate geoglifici sono enormi e disseminati nella pampa che circonda la città di Nazca, uno dei territori più brulli ed aridi del pianeta, dove negli ultimi diecimila anni è caduta pochissima pioggia, dove un impronta lasciata da uomo o animale rimarrebbe a testimoniarne il passaggio per decenni. Situato ai piedi delle Ande, che qui assumono un cupo colore nero violaceo, questo territorio è composto principalmente da sabbia, argilla e calcite, spezzato saltuariamente da aguzzi frammenti di roccia rossiccia. La loro presenza era pressoché ignorata, se non per qualche sparuto appunto lasciato dai cronisti spagnoli intorno al 1600. Il primo a prendere nota dei disegni fu un archeologo peruviano di nome Julio Tello nel 1926, ma lo studio vero e proprio del sito fu operato dall'archeologo americano Paul Kosok (1941). Tutte le linee di Nazca sono semplicemente state incise raschiando la roccia in superficie fino a mettere a nudo il giallo terreno sottostante. Poi che esiste alcuna prova o reperto che indichi l'utilizzo di animali da traino, è lecito pensare che tutto il lavoro sia stato eseguito a mano. Un numero imprecisato di righe, di larghezza e lunghezza variabili - si pensi che una addirittura è lunga 65 km - si aprono a ventaglio in tutte le direzioni, incrociandosi spesso tra loro in maniera apparentemente casuale. Infine è stata avanzata un'ipotesi di tipo religioso,fornita da altri ricercatori, che indicava che ogni linea o pista appartenesse ad una famiglia, o più famiglie legate da vincoli di sangue che la ripulivano regolarmente.

Vicino ad esse, in punti particolari, quali i mucchietti di pietra prima descritti, una fonte o una collina sacra, veniva venerata la memoria degli spiriti. Le righe e le forme geometriche più grandi, probabilmente, appartenevano alla comunità, e gli enormi disegni fungevano da icone religiose, sulle quali la popolazione si riuniva per i vari riti di adorazione delle divinità.

 

 

 

 

 

La visione innovativa dello sciamano

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